BIOGRAFIA

Filippo Lippi ritratto di Francesco ManziniFRANCESCO MANZINI  ( Chieti 1/2/1933 – Roma 2/10/2018)

UN AUTORITRATTO

Nato a Chieti nel 1933, studi classici, laurea in giurisprudenza: solita storia meridionale. Ma contemporaneamente coltivai a bottega, e quasi in sordina, il bacillo della pittura.

Cominciai presto a dipingere: vinsi giovanissimo il 1° Premio agli “Incontri della Gioventù” (e vidi pubblicato il mio quadro sulla mitica Fiera Letteraria di Cardarelli). Partecipai, durante gli studi, a molte collettive: 3 edizioni del Premio Nazionale Michetti di Francavilla al mare, Rassegna de l’Aquila, Premio Marina di Ravenna, Biennale Scipione di Macerata, Premio Terni, Premio Cascella di Ortona; ottenni diversi riconoscimenti.

Mostra alla Nuova Pesa

Volevo essere pittore, ma in tasca non avevo neanche quanto sarebbe bastato a comprare un mio quadro. Carmina non dant panem, è noto, e così mi trasferii a Roma, dove avevo trovato un lavoro.

Avevo trovato lavoro all’Agip ed ero rimasto folgorato da Enrico Mattei, che avevo conosciuto subito, quasi per caso. Accettai con minor malanimo il mio destino di impiegato quando scoprii alcune caratteristiche di Mattei assolutamente fuori dal comune: profonda inquietudine, coscienza in costante allarme, istinto creativo, impegno quasi maniacale, poche parole, volontà di realizzare cose concrete, disprezzo quasi totale per la vita comoda borghese. Insomma, secondo me, un artista. Un artista nuovo, inedito, assolutamente moderno, che amava mostrare le sue opere più che parlarne. Mi sentivo molto vicino a lui, anche Dario Micacchise divisi da siderali distanze aziendali. Con me si era trasferito a Roma nella stessa industria anche Gian Luigi Piccioli, vecchio amico di Chieti; nacque tra di noi un sodalizio artistico: dipingevo io, scriveva lui, discutevamo insieme di continuo. Risultato: nel 1966 presentammo insieme, alla prestigiosa Galleria La Nuova Pesa di Roma, io un ciclo di quadri, lui un romanzo, “Inorgaggio” (edito da Mondadori). Fui presentato in catalogo da Dario Micacchi e tenemmo anche un affollatissimo dibattito pubblico, con Libero Bigiaretti, Antonio Barolini, Walter Pedullà e altri.

Prima mostra alla galleria Ciak

Continuai, negli anni seguenti, a esporre in collettive di galleria a La Nuova Pesa, e partecipai anche a diverse mostre: collettive alla Bottega d’Arte di Chieti (1967), alla Galleria Flaccovio di Palermo (1967), al Centro Arti di Grosseto (1969), al Premio Naz. di Acitrezza (1969; ottenni la medaglia d’oro Città di Catania); personali alla Cantini di Piombino (1969) e di Castiglioncello (1969).

Nel 1970 ebbi l’opportunità di dipingere, per la Finsider e l’Eni, un murale di 300 mq che fu esposto alla “VDNKH” (Museo dell’economia nazionale) di Mosca.

Ebbe successo, e “svoltai”: riuscii a cambiare lavoro, dentro l’Eni e a occuparmi di attività più vicine ai miei interessi di pittore. Lavorai come redattore capo alla rivista Ecos dell’Eni (rivista che nacque dalla collaborazione di Francesco Forte, Marcello Colitti, Gianni Rocca, Sergio Ruffolo, Gianluigi Piccioli, Giovanni Tinelli e mia). Il lavoro era molto più interessante e creativo, la sua dimensione “internazionale” allargò il mio orizzonte e favorì la mia attività di pittore.

Mostra personale ManziniPreparai una mostra personale alla Galleria CIAK di Roma (1971) e intensificai la partecipazione a mostra collettive: Galleria Cantini di Populonia (1971), Rassegna inter. di Montesilvano (1972), Rassegna della giovane pittura italiana di Genazzano (1972, a cura di C. Vivaldi e D. Micacchi), Premio Sciortino di Roma (1972). Fui invitato alla Quadriennale Naz. d’Arte di Roma del 1972, “Nuove ricerche d’immagine” e partecipai con 7 tele.

Negli anni seguenti presi parte ancora al Premio Michetti (1973), a Milano a “Pittura d’impegno civile” (1973, a cura di M. De Micheli) e ad alcune mostre organizzate da Micacchi alla Galleria L’Alzaia di Roma (1973), alla Pinacoteca di Gualdo Tadino (“Immaginazione e potere”, 1973), alla Galleria “Le Muse di Colleferro (1973), al Palazzo Comunale di Anagni (Rassegna d’Arte contemporanea, 1973).

Seconda mostra personale alla Galleria Ciak

Nel 1973 preparai un’altra mostra personale alla Galleria Ciak di Roma. Nel 1974 fui invitato alla Rassegna del Disegno Italiano, Accademia Belle Arti Mosca-Erevan; partecipai con un’opera che è ora collocata nel Museo di Kaliningrad-Königsberg.

Nel 1973 trasferii lo studio in Via Germanico, dove col pittore Giokaj avviai anche una stamperia d’arte, che divenne ben presto il punto di incontro di molti artisti e critici: Mulas, Mattia, Sasso, Volo, Ciai, Consolazione, Floridia, Carroll, Caccamo, Turchiaro, Farulli, Titonel, Scelza, Gaetaniello, Micacchi, e altri. Tra alcuni di questi Artisti a Ottana: Da sx Robert Carroll, Aldo Musacchio, Luigi Guerricchio, Alberto Giaquinto, Francesco Manzini, Italo Scelzaartisti si consolidò il sodalizio – a cui Micacchi aveva dato l’avvio con le mostre sopra ricordate e si concretizzò in molte altre iniziative di gruppo (mostre e cartelle di grafica): mostre a l’Alzaia (1974), al Centro Informazione Visiva di Roma (1974 e 1975), alla Badia di Bettona (PG) (1976); cartelle: “Ottana” (1974) un’esperienza di gruppo negli impianti chimici Eni in Sardegna, (presentata molti anni dopo a Orosei al “Centro Studi Guiso”),  “Egemonia’ (1975) presentata con dibattito a La Nuova Pesa di Roma, “Collettivo 3.6.9” (1976) presentata alla Galleria Giulia di Roma insieme a una Rassegna di pittura. La cartella “Ottana” fu esposta a New York e Chicago.

In quegli anni partecipai ancora una volta al Premio Michetti (1975) e al Premio Villa S. Giovanni (1975). Fui segnalato, nel 1975, al Bolaffi-Grafica da Dario Micacchi.

Nel 1976 cambiai ancora lavoro e mi occupai dell’attività “Mostre” dell’Eni, curando la realizzazione di padiglioni espositivi nel mondo. ViaggiaiFiera di Bari 1988 molto e questo influenzò molto positivamente il mio lavoro di pittore. Avevo più tempo e più stimoli creativi.

Partecipai nel 1979 a “Firma Italia”, Arte, Cine, Grafica, Pubblicità, TV nella comunicazione industriale italiana, a cura di G. Dorfles, al Museo di Bellas Artes di Caracas e al Centro B.A. di Maracaibo (Venezuela).

Catalogo Frankfurt KaiserstrasseAlla fine degli anni ’70 soggiornai ripetutamente in Germania, a Francoforte, e lì nacque l’idea di un ciclo di dipinti che realizzai e che presentai col titolo di “Frankfurt Kaiserstrasse” alla Galleria Ca’ d’Oro di Roma, a La Linea di Milano (1980) e nella Sala del Capitano del Popolo del Comune di Reggio Emilia (1981).

Negli anni ’80 partecipai a: Rassegna di pittura e di grafica: “31 Pittori Italiani sul mondo arabo” a Palazzo Barberini (1981); “La ruota del presente”, Palazzo Comunale di Jesi (1982, a cura di Micacchi); “Scrittura e immagine” alla Galleria Artenciel di Roma (1983); Premio La Pira a Firenze (1986).

Nel 1982 feci un viaggio in America (New York, Knoxville, Houston) e ne tornai con l’idea de “L’Arca deiL'Arca dei Quattro Cantoni Quattro Cantoni”, un polittico a trasformazione che mi impegnò per quattro anni, dall’83 all’87: il polittico consta di 17 tele e varie sculture polimateriche, è alto circa tre metri e largo circa tre metri e mezzo.

Presentai l’Arca alla Galleria-Esprit di Roma nel 1991 e pubblicai col catalogo una commedia, “Lavatrice a colori” (Ed. Rossi e Spera), pensando che in fondo il polittico era qualcosa di molto singolare e che poteva essere giusta l’idea di presentarlo in teatro. E allora – mi dissi – perché non scrivere una pièce (un po’ autobiografica) e metterci dentro il polittico come un personaggio vivo che vive con gli altri?

Nel 1990 lasciai il mio lavoro all’Eni e mi dedicai solo alla pittura. Dipinsi alcuni grandi quadri, “Morte di J.N. desaparecido” (1991-92), “Nascita di J.N. desaparecido” (1994-95), “Autoritratto con maschera” (1996), e altri; e un ciclo di tele di ispirazione dantesca, che furono esposte nel 1995 e nel 1997 nel Museo “Fortunato Bellonzi”, nella casa di Dante in Abruzzo (Castello Gizzi, Torre de’ Passeri), dove due di queste tele sono esposte in permanenza.

Ho continuato a esporre in collettive (Galleria Trifalco di Roma, 1995 e 96) e ho realizzato nel ’92 un ciclo di 12 disegni per il numero speciale su Enrico Mattei per la rivista Synchron di Roma.

Nel 1998 ho tenuto la mostra antologica “Il Quinto Cantone” con una nutrita selezione di opere (1971-98) nelle sale del Chiostro di San Giovanni a Orvieto. Nel 1999 ho esposto l’Arca al Centro Studi Americani, Palazzo Antici Mattei di Roma.

La meccanizzazione dell'arca dei quattro cantoni

Nello stesso anno studiai con un gruppo di amici romani e umbri la possibilità di meccanizzare l’Arca, progetto che fu realizzato negli anni seguenti.

Nel 2001 ho tenuto la mostra personale “Metropolitauro” alla galleria ‘Il Labirinto’ di Roma. Ho partecipato alla collettiva “Omaggio a D‘Annunzio” alla galleria L.I.D.U. di Roma. Ho realizzato l’allestimento scenico e i costumi dell’opera teatrale “Coca Cola Di Rienzo Story” di Mario Lunetta, per la regia di Giuseppe Corrado.

Nel 2002 mie opere sono entrate a far parte del Museo Bargellini (Bologna Pieve di Cento) collezione permanente artisti anni ’30.

Nel 2004  ho presentato l’Arca meccanizzata e una antologica di quadri al Museo di  Palazzo Altieri di Oriolo Romano. Ho partecipato alla mostra “Concerto Labirintico per Franco Valente” alla galleria ‘Il Labirinto’ di Roma.

Nel 2005 ho esposto l’Arca alla mostra “L’Arca e la Gente” organizzata dall’ ICCD, Istituto per il Catalogo e laMostra L'Arca e la Gente Documentazione dei Beni Culturali, nel Complesso Monumentale di San Michele a Ripa, a Roma.

Nel 2006 col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo e la Provincia e il Comune di Chieti, il Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” di Chieti mi ha organizzato una mostra antologica di opere che vanno dal 1970 al 2006.

ilrovescio_cose

Nel 2009 ho presentato alla Galleria “Arte e Pensieri” di Roma, le “Boîtes à joujou”, opere di piccole dimensioni realizzate assemblando componenti eteroclite: paccottiglia tresh, objets trouvés, materiali vari, il tutto unificato dalla pittura.

A dicembre  2014,  ho donato l’Arca dei Quattro Cantoni e le due grandi tele ‘Morte di J.N. desaparecido’ e ‘Nascita di J.N. desaparecido’ al Liceo G.B. Vico di Chieti, dove ho studiato e che oggi, ristrutturato e potenziato, è divenuto un centro di aggregazione culturale per la città.

Ma non solo la pittura. Avevo già, nel 1984, partecipato con un racconto alla raccolta “I racconti di Ecos” (di autori vari) e ne avevo illustrato alcuni. Ho ripreso a scrivere e ho pubblicato insieme ad altri autori “Eni, un’autobiografia” per la Sperling e Kupfer Ed. (1994).   Ho scritto una commedia “Lavatrice a colori” ed. Rossi e Spera (1991),   tre romanzi, “In attesa del corvo” pubblicato dalle Ed. del Girasole (1997), “Un baule pieno di stracci”  ( 2009),  “In bocca al lupo” (2011) e “La signora del metro e altri racconti” (2014). Ho collaborato con scritti e immagini alle riviste “Hortus Musicus” di Bologna e a “Enne Effe” di Roma.
Storia dell'Arte Italiana del '900

Sono presente nel catalogo degli artisti UNEDI, e nel dizionario Bolaffi Artisti Italiani del XX secolo, nella “Storia dell’Arte Italiana del ‘900”  di Giorgio Di Genova.

Miei quadri e disegni sono in collezioni pubbliche e private, in Italia, Inghilterra, Finlandia, Russia, USA.

Del mio lavoro hanno parlato: 

-sulla stampa: Vito Apuleo, Jolena Baldini, Ubaldo Bertoli, Fortunato Bellonzi, Carla Borrini, Paolo Baroni, Luigi Bernardi, Luciano Bonetti, Maurizio Barletta, Paola Brianti, F. Carli, Tonino Caputo, Rosa Cipollone,  Marcello Colitti, Renato Civello, Enzo Collotti, Cristina Danese, Oscar Da Riz, Mario De Candia, Antonio Del Guercio, Giorgio di Genova, Rita Sanzi Di Mino, Mario De Micheli, Elisa Debenedetti, Egidio M. Eleuteri, Ennio Francia, Marco Gallo, Sandra Giannattasio, Guido Giuffrè, Carlo Giacomozzi, Flaminio Gualdoni, John Hart, Mario Lunetta,  GiacomoMuseo d'arte delle generazioni italiane Bargellini Luciani, Giorgio Manzini, Dario Micacchi, Marussia Manzella, Marta Manzoni,  Duilio Morosini, Bruno  Morini, Sandra Orienti, Mario Padovani, Walter Pedullà, Gian Luigi Piccioli, Vincenzo Pettinelli, François Perche, Ivanna Rossi, Vito Riviello, Paola Roselli, Claudio Rendina, Franco Simongini, Leonardo Sinisgalli, Luisa Somaini, Franco Solmi, Leo Strozzieri, Claudia Terenzi, Luigi Tallarico, Giorgio Weiss, Marco Valsecchi, Marcello Venturoli, Diego Valente, Renzo Vespignani, Gino Visentini, Cesare Vivaldi.

-su libri: “I martedì colorati” di Leonardo Sinisgalli; “Immaginazione e potere” di Dario Micacchi; “Frankfurt Kaiserstrasse di Manzini” di Dario Micacchi, “I Racconti di Ecos”di autori vari, “Doppio Fantasma”  di Mario Lunetta, “Concerto Labirintico per Mario Valente” di Mario Lunetta.

-alla Radio TV: GR3 Cultura; Cronache italiane; Luciano Luisi (TV); Mario Padovani (Intervista “La telefonata” Rai Radio 1).

Il mio studio è a Roma in via dei Quattro Cantoni n. 39.

Il Centro- La città dà l’addio a Manzini, pittore che donò arte al Vico

ChietiToday- Si è spento il pittore teatino Francesco Manzini

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